Marta, principale e attivo porto del Lago di Bolsena, è un caratteristico villaggio di pescatori. Sorge a m 314 s.l.m. sulla sponda meridionale del più grande lago vulcanico d’Italia, 23 km a NW dal capoluogo Viterbo. Al visitatore offre un discreto borgo medievale con vicoli e piazzette, arroccato attorno alla Torre dell’Orologio, un tranquillo lungolago ombreggiato da platani, ideale per riposanti passeggiate, una lunga spiaggia e un porticciolo che dà riparo a piccoli natanti nonché alle caratteristiche barche dei pescatori.
È nota per un’ottima cucina, il vino DOC Cannaiola e per la “Barabbata”, bellissima e suggestiva festa popolare. Un insieme che fa di Marta un piacevole luogo da scoprire e visitare.

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L’origine di questo paese, in mancanza di prove accertate, è controversa. Secondo la tradizione deriva da un antico insediamento Etrusco, secondo altre tesi il suo nome deriva dal fenicio Marath. Il primo millennio lacunoso di storia ci tramanda la tragica vicenda del 534 d.C., che ha per protagonista la regina degli Ostrogoti Amalasunta, figlia di Teodorico, segregata e uccisa sull’isola Martana. La storia accertata del paese inizia invece nel 726 d.C. quando il suo nome compare per la prima volta in un atto di donazione per la costituzione del “Patrimonio di S. Pietro in Tuscia”. Nel XIII secolo è fatta costruire dal Papa Urbano IV la Rocca, edificata, secondo la leggenda, con i resti dell’antica Bisenzio, di cui rimane unicamente la Torre ottagonale oggi simbolo di Marta.

Nel primo Medioevo fu aspramente contesa fra Chiesa e Signorie; fu sottomessa ai Prefetti di Vico, ai Signori di Bisenzio, ad Angelo Tartaglia, agli Orsini ed infine dal 1537 al Ducato di Castro, governato dai Farnese fino al loro declino, avvenuto con la distruzione di Castro nel 1649. In seguito a questo avvenimento, Marta ritornò al dominio della Chiesa che lo mantenne fino all’Unità d’Italia.

Monumenti storici interessanti da visitare, oltre alla citata Torre dell’Orologio, sono: il palazzo rinascimentale del periodo Farnesiano che si erge accanto al Comune e soprattutto il romanico Santuario della Madonna del Monte, ristrutturato alla fine del quattrocento, eretto in cima ad un panoramico colle, poco distante dal centro storico. Questo luogo sacro per i martani è inoltre importante perché rappresenta il fulcro della tradizionale e straordinaria festa della Barabbata. L’economia di Marta, in assenza di industrie, si basa principalmente sull’agricoltura, sulla pesca e sul commercio del pesce.

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Tra le colture predominano la vite e l’olivo, che bene si adattano alla natura vulcanica del terreno. In quantità purtroppo limitata, si produce un ottimo vino rosso da dessert il DOC Cannaiola, mentre non ci sono problemi per il bianco “Est! Est! Est!”, vanto dell’intero comprensorio del Lago.

Dagli olivi i frantoi locali traggono un altrettanto ricercato e ottimo olio extra vergine d’oliva. I molti ristoratori del luogo, alimentati dai pescatori locali, offrono numerosi piatti a base di pesce fresco del lago, ma anche di mare, essendo Marta un importantissimo centro di commercio e smistamento di prodotti ittici. Il porticciolo, posto sull’incile del lago ove nasce il suo unico emissario, il Fiume Marta, ospita numerosi natanti e rappresenta il punto di partenza per escursioni verso le isole e per la pratica di sport acquatici. La spiaggia, poco distante dal centro abitato e mantenuta allo stato naturale, è in parte ombreggiata e mai eccessivamente affollata e permette una completa attività di svago ai bagnanti.