La storia della spilla da è una storia assai strana, un po’ come la sua forma; nasce infatti, per puro caso.

Walter Hunt, bizzarro quacchero newyorkese, nonostante le sue continue invenzioni si trova di punto in bianco con un debito da pagare: 15 dollari che lo portano dritto dritto in gattabuia.

Arrovellandosi per trovare un modo per saldare l’insoluto si trova a giocherellare con un pezzo metallico che a poco a poco prende la forma della prima spilla da balia della storia.

Hunt vende il brevetto per 400 dollari e salda così il debito.

Il nome della spilla deriva dal largo uso che ne hanno sempre fatto mamme e -appunto- balie per fermare i pannolini senza correre il rischio che il bebè si pungesse.

Adesso che i pannolini però hanno altri metodi di chiusura, le spille da balia sono diventate preziose alleate dei camminatori.

Chi viaggia a piedi con zaino in spalla sappiamo bene che rinuncia al superfluo, in quanto… pesa!

Vestiario. Accessori, beauty-case… tutto viene ridotto al minimo per poter viaggiare leggeri.

È per questo che se passate da un qualsiasi ostello di viandanti con tutta probabilità vi imbatterete in pellegrini intenti a lavare i panni: non è un eccesso di igiene, ma è necessario dal momento che hanno solo due cambi (uno è quello che indossano, l’altro quello che lavano).

Ma se il giorno dopo i panni non si sono ancora asciugati? Niente da temere: lo zaino diventerà un magnifico stendino e le spille da balia delle nuove, geniali mollette per i panni.

La spilla da balia poi è utile per sostituire eventuali bottoni staccati, risaldare strappi dei tessuti, come sostituto della cintura… insomma fatene scorta prima di mettervi in cammino e se avete paura di perderle attaccatele direttamente allo zaino.

Buoni passi 🙂