Freniamo la corsa sfrenata e quotidiana, tanto il più delle volte non arriviamo a niente e restiamo comunque delusi di noi stessi.

Facciamolo almeno nel poco tempo libero che abbiamo.

A piedi, in bici, a cavallo, con gli sci o con le ciaspole, oppure con un remo in mano su un guscio di noce galleggiante.

Il 2019 è l’anno che ci permetterà di valorizzare il nostro territorio attraverso il turismo lento. Come?

Uscendo dalla tradizionalità degli itinerari consacrati dalla pubblicità e dal turismo di massa. Affacciandoci su un mondo più piccolo, ma non per questo peggiore. Ciclovie, percorsi nuovi perché dimenticati, ma ricchi di fascino, di tradizioni perdute, di antichi mestieri, di memorie, di storia. Tutti elementi che rendono il nostro paese unico per la sua fisicità, per la sua straordinaria bellezza e per le innumerevoli civiltà che si sono sviluppate al suo interno.

Una forma di turismo consapevole per sostenete un Italia “minore” ma solo dal punto di vista della notorietà. Un modo per ridare linfa e sostenere certi ambienti che da molti, troppi anni hanno conosciuto solo l’oblio.

La consapevolezza del fare bene anche ai luoghi blasonati ed inflazionati. Siamo sicuri che il turismo di massa, soprattutto quello mordi e fuggi  faccia il bene delle città d’arte quali Venezia e Firenze tanto per citarne due?

Giusta e comprensibile la sete di sapere e di vedere, ma a quale costo?

Il viaggiare lentamente è una risposta ideale al turismo “del vedere ad ogni costo tutto ciò che è famoso e di corsa”.

Il turista lento, privilegia l’itinerario rispetto alla meta, la campagna rispetto alla città, i luoghi meno conosciuti rispetto alle destinazioni blasonate. In particolare, chi decide di affrontare un viaggio a piedi o in bicicletta vede nella lentezza un valore aggiunto determinante per la sua esperienza, che si contrappone alla frenesia che spesso scandisce le sue giornate. Uno scorrere lento che gli consente non solo di comprendere meglio i luoghi che attraversa, ma di relazionarsi meglio con chi li abita, con i compagni di viaggio, e soprattutto con sé stesso.

Eugenio Tomei

Fonte: http://www.beniculturali.it/mibac/