Intervista a Nino, guida di Le Vie dei Canti
Nino Guidi, pisano dal 1965, artigiano restauratore dal 1997 e prima ancora tecnico elettronico, ma sopratutto, appassionato camminatore e viaggiatore da più di 30 anni. In modo particolare, nei magnifici anni “80, ho iniziato a svolgere l’attività escursionistica in montagna quando cominciavano a svilupparsi i grandi percorsi a piedi italiani, la Grande escursione Appenninica GEA, la Grande traversata delle Alpi GTA , quando si andava a ciaspolare ( al tempo si chiamavano racchette) con le racchette di legno a fagiolo e nei rifugi ci si accontentava della minestra e del formaggio perchè i gestori i viveri se li portavano a spalle. Tutte le belle esperienze maturate sulle montagne italiane e fuori dai confini nazionali, sia nella veste estiva che in quella invernale, si sono concretizzate, qualche anno fa, nella professione di Guida Ambientale Escursionistica . Ciò è stato possibile dopo avere conseguito la qualifica europea attraverso un lungo corso di formazione. L’evoluzione del mio rapporto con il camminare e gli ambienti attraversati mi ha portato a fare delle significative esperienze sugli antichi cammini religiosi che mi hanno spinto nel 2012 a realizzare un’importante progetto, quello di percorrere l’Europa a piedi attraverso la riscoperta di un antico cammino che un abate islandese, Nikulas Bergsson, fece nel Medioevo, dall’Islanda a Roma. Cinque mesi di cammino, quasi tutto in solitaria, hanno prodotto una riflessione importante e sostanziale che mi ha confermato la necessità di diffondere la cultura del camminare sia con gli scarponi che nella vita di ogni giorno.
Camminare, un’esigenza forte che ci pone in uno stato d’animo particolare, che ci spinge a fidarci dell’altro, dello sconosciuto, che ci invita a lasciare aperte porte e finestre dell’anima e della mente e che favorisce la creatività.
Camminare è una esigenza che alcuni sentono in maniera più impellente di altri. Cosa ti ha avvicinato al camminare al punto tale da farne un mestiere?
Ciò che mi ha spinto a camminare è principalmente la voglia, la sete, la fame di scoperta e curiosità. Quando a 15 anni i miei amici passavano la domenica a decidere dove andare io ero intento a sfogliare libri e a fantasticare sulle mete da visitare. Galeotto, qualche anno prima, era stato il regalo di Natale di un mio caro zio, un viaggiatore. In dono avevo ricevuto l’abbonamento ad una rivista splendida “Airone” e da quel momento tutto aveva preso un altra piega. Poi l’invito pressante di un amico del periodo di leva a visitare le Alpi Apuane aveva fatto il resto. Era stato amore a prima vista e ricordo ancora le mie parole “…qui ci tornerò ancora…” Le Alpi Apuane e gli Appennini diventarono la mia palestra di vita. A distanza di 30 anni la decisione di fare della mia grande passione un mestiere. La voglia di vivere le mie giornate occupandomi di ciò che mi ha dato di più, il viaggiare e la voglia di condividere con gli altri quanto ho ricevuto nella vita da queste esperienze nella natura .
Il piacere del camminare dovuto ad una propria esigenza maturata nel tempo, appaga se stessi. Ma perché diffondere la cultura del camminare ad altri? Sarà mica perché ti chiami Guidi di cognome?
Magari nel nome ci sta il mio destino. Nella sostanza sono convinto che ogni valore vero in cui si crede debba essere condiviso per migliorare la società e per portare il nostro personale contributo. Il camminare ha insite grandi potenzialità, favorisce molte buone pratiche e pertanto penso debba essere diffuso come filosofia di vita nella società moderna.
In 35 anni il mio camminare è cambiato molto, non so se si può dire evoluto, ma di sicuro, mi ha portato a cercare altri stimoli. Non più solo la soddisfazione per il raggiungimento della meta, della vetta, della quota , della distanza. No, sopratutto, è diventato prioritario associare al camminare esperienze significative, incontri, storie raccolte e vissute, emozioni, aspetti e contenuti che sono il vero valore del viaggio.
Si dice che i marinai, almeno quelli romantici di un tempo, avessero nostalgia del mare poco dopo il loro ritorno a casa. A te, il viaggiare, fa lo stesso effetto?
Questa domanda me la fanno spesso, c’è chi mi chiede se mi sento come un marinaio che al ritorno dal viaggio sente presto la nostalgia del mare e il bisogno di ripartire. Un tempo si. Oggi, dove tutto corre troppo in fretta, no. Oggi per me vale molto di più concretizzare quell’idea di viaggio che Kavafis ci espone così bene nella sua poesia ITACA “… fa che lungo sia il viaggio e che Itaca, alla fine, ti sembrerà povera ma tu sarai ricco di esperienze…”
Una volta tornati a casa, se il viaggio lo avremo vissuto per ciò che ci può regalare dentro, lasceremo decantare, prendere altra forma e sostanza. Sarà alimento per nuovi orizzonti, nuove relazioni e progetti e chissà da li cosa ripartirà. Il resto ve lo racconto appena muoveremo insieme nuovi passi.
Viaggiare nei luoghi da te scelti e conoscerne storia e cultura. Perché proprio quelli? Sono frutto di esperienze vissute da altri che ti hanno spinto a provarle?
I luoghi scelti, le mete che oggi propongo sono legati a forti esperienze vissute e in particolare a solide relazioni costruite con persone del luogo. Eventi, accadimenti che possono sembrare casuali mi spingono ad approfondire, a darmi un aggancio per legarmi ad un territorio, per affezionarmi a quelle terre, a quei paesaggi, ai loro odori e suoni.
E poi…sono nato sotto il segno dell’acquario! Idealista, appassionato e di sicuro, pessimo venditore. Ciò che propongo è perché, prima di tutto, piace un sacco a me. Difficilmente promuoverei una meta solo perché va di moda, perché rende bene e neppure accompagnerei negli stessi luoghi ogni anno. Chi mi conosce sa che il viaggio all’Elba, la Desarpa in Valle d’Aosta, Il Cansiglio, e tante altre mete che propongo sono le stesse ogni anno… ma solo sulla carta. In realtà ogni volta c’è un fuori programma, ci sono tramonti e incontri non preannunciati e chi mi segue sa che ogni volta lo stesso viaggio sarà diverso, unico . Una ragione in più per viverlo a fondo, nel qui e ora senza avere fretta di tornare o di finire.
Prossimi viaggi in programma con Nino:
“Le Vie di Trasumanza. Toscana con gli Asini” dal 25 al 27 maggio: http://www.viedeicanti.it/dettagli-viaggio/489/le-vie-di-transumanza/
“La Desarpa, dal Monte alla Valle con i pastori. Valle d’Aosta” dal 28 al 30 settembre: http://www.viedeicanti.it/dettagli-viaggio/504/la-desarpa-dal-monte-alla-valle-con-i-pastori/