Sulle Tracce dei Longobardi (19/09/2024 - 22/09/2024)
Cividale del Friuli e Valli

Le valli del Natisone sono un'area interessante non soltanto dal punto di vista storico-geografico ma anche sotto il profilo culturale. In questo territorio, caratterizzato dalla sua particolare collocazione geografica, si è costituito un ambiente nel quale il rapporto uomo-ambiente ha creato un patrimonio storico-culturale di notevole interesse che si estrinseca in tradizioni assolutamente originali che vanno dall'architettura popolare fino alla tradizionale gastronomia.

LA SLAVIA FRIULANA, LA BENECIJA
La Slavia friulana, detta anche Slavia italiana o Slavia veneta (Sclavanie in friulano, Benecija o Beneška Slovenija in sloveno) è la denominazione della regione collinare e montuosa (Prealpi Giulie) del Friuli orientale, che si estende tra Cividale del Friuli e i monti che sovrastano Caporetto (ora in Slovenia).
 Gli slavi si stabilirono in queste zone già in epoca longobarda, tanto che fu proprio il potere longobardo ad accogliere i primi coloni e ad imporre il confine orientale tra popolazione romanza e slava, quasi coincidente al limite naturale esistente tra la pianura (romanza) e il territorio montuoso delle prealpi (slavo). La presenza slava si rafforzò dopo le invasioni ungare nel IX secolo, allorché il Patriarcato di Aquileia si servì di gruppi di contadini slavi di varia provenienza (perlopiù sloveni dalla Carinzia e Carniola) anche per ripopolare alcune zone della pianura friulana devastate e quasi desertificate dalle incursioni magiare, e non è escluso che altrettanto possa essere accaduto per le aree montuose. I gruppi etnici slavi della pianura tuttavia vennero presto assimilati culturalmente dalla popolazione friulanofona.