Ogni cosa ha il suo tempo, e ogni evento il suo momento sotto il cielo.

Qoèlet, 3:1

Ci stiamo addentrando nell’autunno, quando la terra restituisce i suoi frutti e ci invita, a nostra volta, a scegliere cosa conservare e cosa lasciar andare.

È una stagione di passaggio, in cui si raccoglie ciò che si è seminato nei mesi passati – esperienze, relazioni, consapevolezze – e, nello stesso tempo, si prepara il terreno al nuovo ciclo.

Quale periodo migliore per ascoltare, ascoltarci e fare spazio?

Gli alberi si separano dalle foglie, il sole si spoglia della sua luce, lasciando sempre più spazio alla notte. Sono piccole (e grandi) trasformazioni che non avvengono all’improvviso, ma in modo silenzioso e costante, come le radici che si fortificano sotto terra.

Vivere in sintonia con la natura significa accogliere questi ritmi senza opporvisi: accettare che ogni fase ha il suo senso, che cambiare non è perdere, ma trasformare.

Un cammino d’autunno può diventare un vero rituale di gratitudine per ciò che è maturato e un gesto di apertura verso ciò che verrà.
Un passo dopo l’altro, la terra ci insegna che la vita è un ciclo continuo di semina, raccolta e rinnovamento.

Confidiamo che l’autunno possa essere un invito a sentirci parte di questo ciclo, invece di restarne ai margini come spettatori.