In movimento

Il principio è sempre oggi.
Mary Shelley
Il movimento è vita: lo insegnano le stagioni, mai uguali a se stesse; lo sanno i nostri corpi, che si rigenerano nel camminare; lo testimoniano gli animali, che migrano verso altre terre. La passività porta chiusura, mentre muoversi significa incontrare l’altro e lasciarsi trasformare.
Ora che ci avviciniamo alla fine del 2025, il pensiero corre inevitabilmente al Capodanno e a quella tentazione che spesso porta con sé: fermarsi a fare bilanci, guardare indietro, contare ciò che abbiamo perso e ciò che abbiamo guadagnato, stendere liste di buoni propositi da inseguire. Ma se provassimo, invece, a immaginare l’inizio dell’anno come un cammino? Non come un punto d’arrivo, ma come un passo dentro un ritmo più grande.
Forse non tuttə sanno che la parola viaggio non nasce per definire una distanza o una rotta, ma deriva da viaticum, cioè da ciò che occorre per mettersi in cammino: pane, acqua, poche cose essenziali. Oggi, in un’epoca di mete “instagrammabili” e biglietti aerei lampo, quel senso originario sembra smarrito. Eppure, proprio lì, nell’essenzialità, sta la sua forza. Muoverci con leggerezza, con presenza, portando con noi solo ciò che serve davvero: questo è viaggiare.
Ecco perché a Capodanno proponiamo viaggi a piedi, in Italia e nel mondo: perché crediamo che il modo migliore per entrare nell’anno nuovo non sia con un “programma da rispettare”, ma con un passo fiducioso, capace di aprirsi all’imprevisto.
Per una volta proviamo più che a rincorrere promesse irraggiungibili o rischiare di disattendere i buoni propositi, a restare in cammino: nelle relazioni, nei sentieri che percorreremo insieme, nella presenza vigile della nostra quotidianità.
Forse il futuro non è soltanto ciò che ci aspetta, ma anche ciò che prende forma nei passi che stiamo già facendo.