L’Arte della presenza

La presenza è la forma più alta di attenzione.
Simone Weil
La relazione non è mai un caso.
La relazione è un’arte da esercitare, un gesto volontario e quotidiano di riconoscimento di noi e dell’altro. È un atto di cura e una responsabilità da assumere.
E quando parliamo di relazione non intendiamo soltanto quella che si crea tra le persone, o con gli animali, ma anche quella che si crea tra diverse dimensioni di noi stessə.
Prendiamo ad esempio il camminare: non è solo spostarsi da un punto A a un punto B. È ascoltare il ritmo del proprio corpo, è scoprire una connessione intima e strettissima tra gli elementi fisici e mentali che ci compongono, è accorgersi delle tensioni, è lasciar fluire i pensieri, è ascoltarsi, è far comunicare le nostre moltitudini.
Prendiamo ad esempio anche un’altra cosa molto cara a Tra Terra e Cielo: il cibo. Scegliere consapevolmente cosa mangiare, preparare un piatto con attenzione, masticare lentamente: sono gesti semplici, ma profondi. Entrare in relazione col cibo significa entrare in relazione con la vita. Non è solo nutrirsi, è abitare il presente.
Relazionarsi, quindi, significa essere presenti. In un mondo in cui tutto tende alla distrazione, dove l’attenzione è merce rara, la vera radicalità sta nell’esserci: interi, consapevoli, coinvolti.
La relazione non è una cornice del vivere, ma la sua struttura.
Non è un’aggiunta: è l’essenza.
Riscoprire la relazione come atto creativo, quotidiano e trasformativo significa cambiare prospettiva: dalla logica del controllo a quella dell’incontro; dalla cultura dell’efficienza a quella della presenza.
E tu? Come ti “relazioni” a tutto ciò?