Tradizioni e Traduzioni nella Calabria greca
Il Sentiero dell'Inglese
Se vai in Calabria sentirai che c'è un odor di Calabria come c'è un odor di neve, come c'è un odor di sole.
Anselmo Bucci
Il viaggio in breve
Durata
Difficoltà

Info



Quota di partecipazione: € 350 da versare all'associazione (per segreteria, organizzazione, guida).
Spese previste : €420 da portare con sé per mangiare, dormire e trasferimenti. Sono calcolate accuratamente tuttavia suscettibili di piccoli cambiamenti in più o in meno legati a variazioni di prezzi e al comportamento del gruppo.
Il viaggio
Una terra d’altri tempi, tra borghi grecofoni, uliveti secolari e affascinanti Fiumare.
Entra nella vera essenza della Calabria greca, terra accogliente come le sue genti, gioiosa come i suoi balli e le sue musiche tradizionali.
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Ma 15: Melito Porto Salvo
Siamo in Calabria nell'estrema punta dello stivale, dove miti e leggende si fondono tra loro. Ove Scilla e Cariddi comandavano i flutti dello stretto di Messina costringendo i naviganti a dare il meglio della loro abilità per non naufragare e la fata Morgana che con i suoi miraggi confondeva i nemici facendoli perire nelle acque dello stretto. Questo cammino ci porta alla scoperta del Parco Nazionale dell’Aspromonte e del suo paesaggio inedito ed avvincente. Tra borghi, cascate, paesi fantasma, boschi e fiumare, troviamo un nuovo equilibro ed un interesse sincero verso questa terra, ci muoviamo tra monti e affacci sul mare, respirando l’odore intenso del bergamotto e della macchia mediterranea. Il viaggio parte da Pentedattilo e termina a Staiti ma non mancano interessanti passaggi come Bova, entrato nella lista dei Borghi più Belli d’Italia.
Me 16: Pentidattilo - Bagaladi
18 km – 6 h – [+730/-560]
Siamo in Aspromonte, dove il tempo ha rallentato il suo scorrere, iniziamo questo cammino nella terra dei greci di Calabria. Il punto di partenza è fissato a quota 462 metri sul livello del mare nella piazza del borgo di Pentedattilo. Il borgo prende il nome dalla conformazione rocciosa su cui è sorto è conosciuto come il borgo fantasma più suggestivo della Calabria. Il paese è stato riportato in vita, oggi intorno ai colori dei fichi d’india si aprono botteghe artigiane, piccoli negozi ed il castello. Durante la prima giornata cominciamo a capire da dove deriva il nome dell’Aspromonte. “La visione è così magica che compensa di ogni fatica sopportata per raggiungerla: selvagge e aride guglie di pietra lanciate nell’aria, nettamente delineate in forma di una gigantesca mano contro il cielo.” Così Edward Lear descriveva il piccolo borgo di Pentedattilo nel suo “Diario di un viaggio a piedi” .
Gi 17: Bagaladi – Amendolea di Condofuri
18 km – 6 h – [+420/-710]
Bagaladi non è solo una delle due porte di accesso al Parco Nazionale dell’Aspromonte. A partire dal suo nome, che pare essere di origini arabo-greche, questo borgo è frutto della commistione di numerose culture. La seconda tappa parte dal borgo di Bagaladi, paese dell’olio, dalla quota di 262 metri sul livello del mare passando per il borgo di San Lorenzo Superiore, dal piccolo santuario della Cappella e dal borgo di San Pantaleone per poi proseguire fino a raggiungere il crinale sovrastante le fiumare di Condofuri ed Amendolea, antichi fiordi ormai non più navigabili che attraversiamo per raggiungere la meta di fine tappa.
Ve 18: Amendolea di Condofuri – Bova
16 km – 6.5 h- [+1.100/-530]
Amendolea (Amiddalia in greco di Calabria, ovvero mandorleto) è una delle frazioni del Comune di Condofuri situata nel cuore dell’Area Grecanica. Frazione di Condofuri, è uno dei siti più affascinanti dell’intera regione. Il borgo, oramai abbandonato, sorge su uno sperone roccioso che guarda la fiumara omonima, nel punto in cui questa riceve la fiumara di Condofuri, formando la penisola della Rocca del Lupo. La terza tappa del nostro cammino ci conduce dall’Amendolea di Condofuri a Bova capitale dell’area grecanica passando per il borgo di Gallicianò, si parte dalla quota di 160 metri sul livello del mare e si ritorna sul greto della fiumara che dobbiamo guadare nuovamente, cominciamo poi a salire in mezzo agli uliveti e dopo un dedalo di zig zag tra sentieri, fino ad intercettare la strada asfaltata che ci porta a Gallicianò. Dopo la visita del borgo, imbocchiamo il sentiero che ci conduce al greto della fiumara Amendolea. Risalendo il sentiero, attraversando prima un boschetto di lecci e successivamente un lunga distesa di macchia mediterranea, dopo una lunga salita caliamo su una mulattiera lastricata che ci conduce fino alla strada asfaltata e raggiungiamo la capitale dell’area grecanica, Bova.
Sa 19: Bova – Monte Grosso – Bova
19 km – 6 h – [+800 /-780]
Incastonato nella sua rupe aspromontana, il borgo di Bova sembra sospeso nel tempo, tra antiche divinità greco-orientali e leggende che lo vorrebbero fondato da una misteriosa regina armena. Come molti paesi in Calabria, anche Bova fu assediata dai saraceni nel IX secolo, dotandosi di una serie di fortificazioni che ancora oggi si possono ammirare. L'accesso al borgo di Bova avveniva attraverso due porte turrite (Torre Normanna), salendo per i vicoli si raggiungeva l'acropoli, sulla quale tuttora affacciano gli edifici principali: la Cattedrale, il Palazzo Vescovile e gli altri palazzi nobiliari, fino ad arrivare ai ruderi del Castello Normanno, che svettano in cima a uno sperone roccioso.
La tappa di oggi ci porta sul monte Grosso, una delle cime più alte dell’Aspromonte, si parte da Piazza Roma, dopo aver lasciato l’abitato di Bova ci avviamo a raggiungere l’attacco del sentiero e dopo breve tempo cominciamo a risalire il costone roccioso percorrendo un’antica mulattiera lastricata immersa nella macchia mediterranea dalla quale possiamo godere di un panorama sulla Rocca di Bova che si staglia immersa nell’azzurro intenso del mare che la incornicia. Alterniamo tratti di sentiero a tratti di asfalto fino a raggiungere i campi di Bova (1200 slm), affascinanti pinete ci conducono fino al punto panoramico di Monte Grosso (1150 slm) dove vediamo il panorama sulla vallata dell’Amendolea e sul Borgo fantasma di Roghudi e Chorio di Roghudi. La quarta tappa è un percorso ad anello con partenza ed arrivo a Bova.
Dom 20: Bova – Palizzi
13 km – 4.5h – [+300/-870]
La quinta tappa ci porta da Bova a Palizzi, dove comincia il borgo medievale più a sud della penisola. La grande storia culturale e architettonica di Palizzi si sposa con i forti sapori della Calabria in una combinazione unica. Il paese si trova tra i monti Grappida e Caruso, sotto i ruderi di un imponente Castello che ne è il simbolo. Borgo dell’area grecanica dove anche qui il tempo ha rallentato il suo scorrere. Il borgo incastonato ai piedi di un costone roccioso e l’omonima fiumara prende il nome dalla famiglia nobiliare Palizzi. Palizzi è annoverato tra i siti paleolitici più antichi d’Europa.
Lu 21: Palizzi – Staiti
22 km – 7 h –[+900/ -600]
Oggi percorriamo l’ultima tappa che ci conduce al piccolo borgo di Staiti dove termina il nostro cammino, passando per il piccolo paese di Pietrapennata. Il borgo di Pietrapennata ospita, all’interno della chiesa madre, una pregevole statua in marmo del XV sec, purtroppo la chiesa non è sempre aperta. Riprendiamo il sentiero passando tra lecci, felci e peri selvatici. Raggiungiamo i ruderi di santa Maria dell’Alìca, un complesso di edifici religiosi costruito a partire dal XII sec. Staiti è il più piccolo comune della Calabria per numero di abitanti e si è guadagnato questo titolo grazie alle sue duecento anime o poco più. Qui tutto è familiare ed intimo, le case con le tegole cotte dal sole si affacciano sulle “rughe”, spazi che danno il senso della comunità, che uniscono e rafforzano i legami tra anziani e giovani che coraggiosamente hanno deciso di rimanere. Staiti si racconta attraverso le porte dipinte degli antichi “catoi” cioè le caratteristiche cantine seminterrate, parla attraverso panorami unici e cibo genuino e tipico. L’anima di questo paese sono i suoi abitanti, che raccontano la storia del paese che è anche la loro storia. Una storia di gente umile ma riccha di tradizioni importanti e ormai rare.
Il nostro cammino termina nel piccolo borgo di Staiti dove abbiamo la possibilità di fermarci a dormire e rimandare all’indomani il trasferimento collettivo con navetta alla stazione ferroviaria di Brancaleone e da lì procedere al rientro verso le nostre provenienze.
Inizio viaggio:
martedì 15 aprile: incontro con la guida alle ore 16.00 alla stazione ferroviaria di Melito Porto Salvo.
Fine viaggio:
Lunedì 21 aprile ore 18:00 circa al Borgo di Staiti, dove abbiamo la possibilità di fermarci a dormire e rimandare all’indomani il trasferimento collettivo con navetta alla stazione ferroviaria di Brancaleone e da lì procedere al rientro verso le nostre provenienze.
Cammino:
strade bianche e sentieri e brevi tratti in asfalto in ingresso e in uscita dei borghi.
Notti:
case dell’Ospitalità Diffusa, B&B e agriturismo.
Pasti:
pranzi al sacco, cene in home restaurant.
Sapori tipici:
i prodotti alimentari dell'Aspromonte sono di tipica tradizione pastorale e contadina: il friabile pane di grano cotto nel forno a legna; le patate d'Aspromonte; tra i formaggi, la ricotta affumicata, il canestraio; il torrone ripieno di mandorle.
Difficoltà:
3 su 4. Si tratta di un cammino itinerante, zaino in spalla, articolato in sei tappe. Il cammino non presenta particolari difficoltà per chi è abituato a camminare.
Note:
Il percorso può subire modifiche, in base alle condizioni atmosferiche.
Difficoltà e Tipologia:
Dal Diario di un viaggio a piedi in Calabria e nel Regno di Napoli.
Il sistema di viaggio che io e il mio compagno adottammo, allorché questi diari furono scritti, era il più semplice ed anche il meno costoso: abbiamo, infatti compiuto l’intero viaggio a piedi (…). In Calabria, un asino per caricarvi quel pò di bagaglio che avevamo portato con noi, ed una guida (…). Poiché in quelle province non ci sono alberghi, se non sulla strada carrozzabile che corre lungo la costa occidentale, il viaggiatore deve sempre contare sull’ospitalità di qualche famiglia, in ogni città che visita.
Sono parole di Edward Lear, paesaggista/viaggiatore inglese, tratte da “Diario di un viaggio a piedi in Calabria e nel Regno di Napoli” (Editori Riuniti, 1992). Nel 1847 questo originale camminatore percorse a piedi la Calabria in luoghi che lui definì esotici e dai cui paesaggi trasse spunto per realizzare numerose e preziose stampe.
Fu ospitato dalle famiglie dell’epoca che lo aiutarono a comprendere meglio la realtà economica, culturale e sociale locale.
A testimonianza del suo viaggio, alcuni Comuni della Provincia di Reggio Calabria gli hanno dedicato numerosi monumenti e targhe.
Quota di partecipazione: € 350 da versare all'associazione (per segreteria, organizzazione, guida).
Spese previste : €420 da portare con sé per mangiare, dormire e trasferimenti. Sono calcolate accuratamente tuttavia suscettibili di piccoli cambiamenti in più o in meno legati a variazioni di prezzi e al comportamento del gruppo.
Puoi scegliere di pagare il tuo viaggio a piedi comodamente online tramite Paypal. Contattaci prima per la conferma della quota di partecipazione.
Puoi scegliere di pagare il tuo viaggio a piedi comodamente online tramite Paypal. Contattaci prima per la conferma della quota di partecipazione.