Monti Naviganti

Montagne, cascate e cavalli selvaggi

Liguria
Da sab 24 giu 2023 a mer 28 giu 2023

"Il bosco, cattedrale del creato. Le luci che filtrano dall’alto. Fruscii. I suoni, gli odori, i colori. Sono mezzi per far diventare preghiera le tue emozioni, da offrire senza parole a un Dio che non si sa. Forse da qui sono nati per la prima volta nell’uomo l’idea, il pensiero, la riflessione".
Mario Rigoni Stern, Lectio magistalis

Dettagli del viaggio

Durata

5 gg

Difficoltà

    Difficoltà Livello 6

Info

    Rifugio Pensione Zaino in spalla Base fissa Itinerante

Quota: € 175 da versare all'associazione (per segreteria, organizzazione, guida).

Spese previste: € 300 per mangiare e dormire. Sono suscettibili di cambiamenti in più o in meno legati a variazioni di prezzi ed al comportamento del gruppo.

Il viaggio

I vecchi scalatori arrivavano sotto la montagna da scalare a piedi. Può essere per la mancanza di altri mezzi ma ci piace pensare che l’avventura doveva cominciare uscendo da casa, avvicinandosi piano alla verticalità con una sorta di rispetto reverenziale, con attenzione al corpo, all’impresa di fronte, a tutto ciò che concorreva a quella storia: lentamente si avvicinavano lasciando indietro quel che non serviva, pensieri inclusi, e diventavano quella storia e quel luogo. Per poi tornare, vogliamo credere, stanchi e felici.

Bisogna immaginare che questo sia dietro a questa proposta: avvicinarsi, camminando lentamente a questo angolo di Natura, con rispetto provare ad immergersi dentro come fosse una pozza di acqua cristallina che produce un suono che vorremo conoscere e ascoltare. Entreremo con attenzione nell’acqua così: innocenti e nudi di un passato qualsiasi per registrare ogni vibrazione, non sempre per conoscerla ma per comprenderne la familiarità animale che a essa ci lega, per leggere una parte di noi che intuiamo ma di cui sappiamo poco.

Andare, camminare, tornare. Speriamo stanchi e felici infine…

Scopri di più

Sa 24: Borzonasca– Villa Mimì (Prato Sopralacroce - GE)
Km 13,500 – h 6 – [+ 903/-391]
Il primo giorno si cammina per arrivare in Val D’Aveto.
Usiamo questo tempo per acclimatarsi, per prendere confidenza lentamente con l’humus di questa Terra. Quindi si sale, s’incontrano abbazie benedettine e chiese abbandonate: baluardi ai margini della civiltà prima della selva e del buio. Saliamo ancora incontrando acqua che scava, porta via e cambia i profili del manto terrestre che si conoscevano. Dalla selva usciamo nel paesino di Sopralacroce tirando il fiato, una casa amica, di lì a breve camminando su viottoli antichi, ci aspetta e ci accoglie.

Do 25: Villa Mimì - Malga Zanoni
Km 7,540 – h 4 – [+ 535/–60]
Il nostro viaggio di avvicinamento continua, si sale ancora un po'. Ma è un giorno in cui riprendere fiato senza smettere di stupirsi di antichi manufatti che mostrano il tentativo di addomesticare questa terra, per alberi che raccontano di fate e notti di plenilunio sotto cui stendersi e sognare, per una cascata rosso ferro: sangue della montagna, per un camminare verso una meta che non si vedrà se non all’ultimo momento: la Malga Zanoni. Malga su un cammino di malghe oggi è trasformata in ostello/rifugio ma che ne mantiene l’odore con la stalla utilizzata per il riparo degli animali in inverno. C'è ancora una piccola avventura, dopo il riposo, una piccola esplorazione nei dintorni a scoprire ciò che si cela nelle forre strette dove il sole non arriva…

Lu 26: anello Malga - Passo Lame-Cima Monte Aiona Nord-Cima Sud - Passo Spingarda - Malga
Km 13,650 – h 6 – [+/- 754]
Andiamo a conoscere le montagne più famose in quest’area di questo parco naturale. Cominciamo con un anello che ci porta sul Monte Aiona, riconoscibile da lontano per il suo aspetto quasi piatto, apparentemente innocuo ma che in tempi di nebbia e di neve può far perdere l’orientamento e dove un campo magnetico mette in difficoltà le bussole, in cui è possibile trovare reperti di ere così lontane che l’uomo era più simile a un animale che a noi. Per arrivarci e per tornare attraversiamo boschi, percorriamo un pezzetto dell’Alta Via dei Monti Liguri, incrociamo ruscelli, camminiamo nel Silenzio in cui la Natura scrive le sue note.

Ma 27: anello Malga - Rif.Monte Aiona - Passo Incisa - Monte Penna - Malga Zanoni
Km 13,200 – h 6 – [+/- 935]
Se il primo monte era piatto, questo lo si riconosce per la punta, il Monte Penna è una piramide che sfida il cielo. Un altro anello, caratteristica dei cammini del parco: se ne contano ben 12! E’ l’altro lato del parco, quello dei cavalli selvaggi, del confine delle regioni Liguria e Emilia-Romagna, dei prati molli d’acqua, delle cave a cielo aperto: ferite ancora da rimarginare, dei funghi, del Cammino dei Celti Liguri che da Milano si conclude a Sestri Levante e qui inizia a vedere il Mare.

Me 28: Malga– Prato Sopralacroce
Km 4,100 – h 2 – [+ 47/-510]
É tempo di tornare. L’ultimo giorno serve a rimettere tutto nello zaino, avvolgere con cura i ricordi preziosi, le esperienze fatte, sorridere della confidenza che già abbiamo per quei luoghi, e riprendere la vita lasciata a valle: il solito tran-tran che avevamo dimenticato.
Scendiamo senza fretta dalla Malga, un cammino in discesa breve per dare il tempo di guardarsi alle spalle, per prendersi il tempo di conoscere ancora un luogo simbolo della resistenza, non facile ma sicuramente gioiosa, di alcuni nativi che davvero credono nella magia di questi luoghi. Mangiamo un boccone alla locanda del paese che apre solo a pranzo e poi prendiamo una corriera che ci riporta al punto di partenza.

Inizio viaggio:

sabato 24 ore 10:00 BORZONASCA, di fronte al comune.
Si può raggiungere con un trenio per la stazione di Chiavari poi il pullman 712 per Borzonasca (frequenza 45 minuti).

 


Fine viaggio:

mercoledì 28 ore 15:00 BORZONASCA 


Cammino:

su sentieri e strade bianche.


Notti:

rifugio e b&b.


Pasti:

pranzo al sacco, cene in struttura.


Sapori tipici:

farinata, stoccafisso, focaccia al formaggio, torte di verdure.


Difficoltà:

2 + su 4. Si tratta di un viaggio misto stanziale e itinerante.


Note:

Il percorso e gli alloggi possono subire modifiche in base alle condizioni atmosferiche o alle necessità del momento.

Come nasce questa storia? Che cosa ha portato me, romano di Roma, fin quaggiù o quassù per meglio intendere… Infine, cosa ti ha trattenuto?
La fiducia e la cura di un’amicizia, una visione d’amore, non c’è altro che duri nel Tempo! Ho degli amici conosciuti in cammino anni fa, da un po’ di tempo hanno cominciato a radicarsi su quelle terre alte: l’altro lato della Liguria. Una storia mica facile…
Amare loro è stato intraprendere lo stesso viaggio e allargare gli orizzonti verso confini che non avresti detto: tanto vicini sono…
Così poco a poco quei luoghi sono divenuti familiari come le strade di Roma.
Le persone sono divenute amiche da sconosciute.
Ora mi ci ritrovo e riconosco.
Di qui l’invito a portarvi lassù, a lasciare la vastità e la confusione del mare per salire piano piano in questo angolo di giardino dell’Eden dove Cavalli selvaggi hanno trovato casa, dove l’acqua sgorga copiosa e disegna la Terra, dove la Salamandra si mostra lucida e il Lupo si nasconde, dove Alberi maestosi vivono, dove persone semplici e indomite per natura hanno dimora.
Una poesia invitava a camminare piano perché si cammina sui sogni.
Sarà cosi che trascorreremo i nostri giorni in Val D’Aveto.

Guida Pietro Giuliati