Trekking dei due mari
Da Otranto a Leuca
I vicoli del Salento.
Lenti ma pieni di vita. Silenziosi, ma non muti.
Il tempo che si ferma un attimo per farti passare.
Il bianco, che torna a farsi vedere com’è.
Fabrizio Caramagna
Dettagli del viaggio
Durata
Difficoltà

Info



Quota: € 200 da versare all'associazione (per segreteria, organizzazione, guida).
Spese previste: € 350 per mangiare e dormire. Sono calcolate accuratamente tuttavia suscettibili di piccoli cambiamenti in più o in meno legati a variazioni di prezzi e al comportamento del gruppo.
Il viaggio
Otranto è la città di partenza e Santa Maria di Leuca l’arrivo. Tra questi due estremi si estende il parco regionale naturale più grande del Salento. Il tracciato ci porta a stretto contatto con la cultura locale e con il mare, in cui non mancano occasioni per farvi un bagno. Visitiamo anche piccoli borghi come Santa Cesarea Terme e Castro.
Scopri di più
Ma 31: L'incontro dei due mari
17.5 km - 5 h
Si parte dal porto della città di Otranto fino ad arrivare al punto di divisione tra il mare ionico e adriatico attraverso alte scogliere e stretti tratturi a picco sul mare. Si dorme in un resort.
Me 1: S. Cesarea Terme - Castro Marina- Grotta Zinzulusa
12.5 km - 5 h
Giornata in cui si attraversano alcune tra le più suggestive località balneari salentine. Prima S. Cesarea Terme e la stupenda baia di Porto Miggiano per arrivare a Castro Marina dove si dorme in albergo. Qui visitiamo la famosa Grotta Zinzulusa.
Gi 2: Castro - Tricase
14 km - 5 h
Da Castro si raggiunge la Cala di Acquaviva per spostarsi lungo un percorso più interno ma sempre con vista mare fino alla fine della tappa odierna nel porto di Tricase.
Ve 3: Tra piscine naturali e torri di guardia
14 km - 5 h
Il percorso si snoda tra piscine naturali, torri di guardia cinquecentesche, antichi muretti a secco e innumerevoli "pagghiare", antiche costruzioni usate come ricovero temporaneo dopo una giornata di lavoro, o come deposito attrezzi. Arrivo e pernotto a Marina di Novaglie.
Sa 4: Verso Santa Maria di Leuca
13 km - 5 h
Si percorre subito un affascinante sentiero lungo la costa con in mezzo la grotta delle Cipolliane fino all'insenatura del ponte Ciolo. Si attraversa una profonda gola per arrivare, passando dal piccolo borgo di Gagliano, a S. Maria di Leuca con le sue ville ottocentesche ed il santuario De Finibus terrae. Se il tempo lo permettesse si potrebbe concludere, per chi lo volesse, con un giro in barca tra le grotte costiere di Leuca
Inizio viaggio:
ritrovo martedì 31 ore 8.30 alla stazione dei treni di Lecce.
Fine viaggio:
sabato 4 ore 16 a S.Maria di Leuca.
Cammino:
su tratturi, scogliera, asfalto, strade bianche con dislivelli contenuti, intorno a 100 metri.
Notti:
in albergo e b&b.
Pasti:
pranzi al sacco, cene in struttura o in ristoranti tipici.
Sapori tipici:
ciciri e tria cioè pasta con ceci, parmigiana salentina, fave e verdure.
Difficoltà:
2 + su 4. Si tratta di un viaggio itinerante con trasporto bagagli.
Note:
Il percorso e gli alloggi possono subire modifiche, in base alle condizioni atmosferiche o alle necessità del momento.
La vera particolarità di questo posto è sicuramente l'abbraccio che avviene tra il mar Ionio e l'Adriatico.
A Santa Maria di Leuca questi due mari si incontrano e a causa della loro diversa salinità creano una specie di confine naturale che in alcuni giorni è particolarmente visibile per via del colore diverso.
Proprio per la presenza di questo fenomeno si sono susseguiti nel tempo diversi miti: ad oggi il più famoso è quello che riguarda Leucasia.
La leggenda narra che il confine tra il mar Ionio e l'Adriatico era dominato da una sirena di nome Leucasia che si innamorò di Melisso, un giovane pastore. Rifiutato da quest'ultimo perché troppo innamorato della giovane Aristula, la sirena decise che si sarebbe vendicata dei due giovani innamorati.
Infatti non appena li vide insieme passeggiare sugli scogli, Leucasia mandò contro di loro una violenta tempesta che li uccise sbattendoli violentemente contro gli stessi e li separò così da tenerli lontani anche nella morte.
Avendo assistito alla scena, la dea Minerva decise di rendere i due giovani amanti immortali trasformandoli in pietra e diventando così in quelli che oggi sono Punta Ristola e Punta Meliso, due promontori che sembrano quasi allungarsi l'uno verso l'altro.
Pentita per ciò che aveva fatto e a causa del proprio rimorso anche Leucasia si trasformò in roccia e venne chiamata Leukòs, ovvero l'attuale Santa Maria di Leuca.