Lo Scrigno del Matese

Briganti nelle terre dei Sanniti

Molise
Da sab 22 lug 2023 a ven 28 lug 2023

“Dominare con lo sguardo tutto il Matese costituisce uno dei godimenti più grandi dello spirito e riassume le emozioni di una delle ore più intensamente vissute di tutta la vita”
Vito Carmelo Colamonico, geografo e accademico italiano).

Dettagli del viaggio

Durata

7 gg

Difficoltà

    Difficoltà Livello 8

Info

    Pensione Senza zaino Itinerante

Quota di partecipazione: € 245, da versare all'associazione (per segreteria, organizzazione, guida).
Per chi vuole il trasporto bagaglio sono da aggiungere 50 euro.

Spese previste: € 470, da portare con sé per mangiare e dormire. Sono calcolate accuratamente, tuttavia suscettibili di piccoli cambiamenti in più o in meno legati a variazioni di prezzi e al comportamento del gruppo.

Il viaggio

I monti del Matese sono il quinto massiccio appenninico per grandezza di tutta la dorsale peninsulare. Elevata è la sua biodiversità. Caratteristico è il suo isolamento e la sua rottura, rispetto all’orientamento dell’intera catena degli Appennini. A caratterizzarlo sono cime appenniniche; foreste di faggi con esemplari monumentali e minuti; boschi di cerri e roverelle, associati a cespuglieti e carpini, frassini e aceri; profonde valli e circhi glaciali, frutto dell’erosione dell’ultima era glaciale (circa 12.500 anni fa); grotte, forre, doline, inghiottitoi e un lago, figli del carsismo, che caratterizza in maniera inequivocabile il massiccio appenninico matesino; balconi panoramici; animali allo stato brado, silenzio e sentieri solitari; città e aree archeologiche sannitiche e romane; piccoli borghi con il loro patrimonio architettonico; storie di briganti, di pastori, e di anarchici; esperienze di caseificazione e buon cibo. Tutto questo e altro è il Matese, scrigno di bellezza e bontà tutta da scoprire.

Scopri di più

Sa 22: Arrivo a Bojano e incontro con la guida
Trasferimento in auto e/o in minivan a Sepino. Sistemazione nelle camere e spiegazione del viaggio. Cena e pernotto in casolare di campagna.

Do 23: Contrada Piana dell’Olmo - Guardiaregia
5h - 18km - [+800/-720]
Giornata all'insegna dell'archeologia e della storia. Ci si incammina verso il Regio Tratturo “Pescasseroli-Candela” e la città romana di Saepinum, per poi passare al tempio/chiesa medievale di San Pietro di Cantoni, al Conventino (convento francescano) e arrivare al villaggio sannita di Saipins. Oltrepassato l'ultimo scavo, si sale verso il casolare montano chiamato Casino Albanese. Da qui, scendiamo fino al borgo di Guardiaregia, fra ampie vedute sulla sottostante piana di Bojano. Pranzo al sacco. Cena in agriturismo. Pernotto in agriturismo o in diversi B&B.

Lu 24: Guardiaregia - Sella del Perrone
6h 30' - 20 km - [+1150/-800]
Si entra nella Riserva regionale di Guardiaregia-Campochiaro, nonché oasi WWF, e si ammirano prima le gole del torrente Quirino e, poi, i monumentali faggi dei "Tre Frati". Si continua a salire, inerpicandosi prima su Monte Palumbaro (1552 metri s.l.m.), contraddistinto da una cima rocciosa e per la bella vista sulla valle del borgo di Pietraroja, e in seguito su Monte Mutria. Raggiunta la vetta, si ridiscende sul versante opposto fino alla Sella del Perrone, fra la faggeta "nana", ampi slarghi sul bel Lago del Matese e panoramiche sul Mutria stesso. Pranzo al sacco. Trasferimento in auto al luogo di riposo. Cena e pernotto in agriturismo.

Ma 25: Sella del Perrone - Campitello Matese
5h 30' – 17,5 km - [+940/-780]
Dopo la colazione, trasferimento in auto al luogo di inizio dell’escursione. Da Sella del Perrone si percorre il sentiero che porta agli accessi delle grotte di Cul di Bove prima, e poi di Pozzo della Neve II e Pozzo della Neve. Successivamente si cammina fino a Sogliette degli Abeti, per giungere in seguito in località Piano della Corte. Da qui si inizia a salire fin sulla cima de La Gallinola (1923 m s.l.m.). Arrivati in vetta si scende sull'altro versante e si arriva a Campitello Matese. Pranzo al sacco. Cena in ristorante e pernotto in dimora rurale.

Me 26: Campitello Matese - Roccamandolfi                 
7h –16km - [+760/-1380]
Da Campitello Matese si sale fin sulla cima di Monte Miletto. Una volta giunti in vetta, si scende fin verso Roccamandolfi, tramite la spettacolare e impegnativa valle del Fondacone, ove l’erosione ha dato vita a due speroni rocciosi molto caratteristici: i Campanarielli (dalla forma di piccole campane). Pranzo al sacco. Cena in ristorante. Pernotto in albergo.

Gi 27: Roccamandolfi - Basilica Minore
Da Roccamandolfi si attraversa la forra del torrente Callora, caratterizzata da cascate e pozze. Superato il corso d'acqua si lambisce prima il Colle di Mezzo e, poi, La Difenzola. Queste due modeste montagne sono dei veri e propri balconi panoramici sul Molise e sulle aree limitrofe. In seguito si passa sotto Monte Patalecchia (1400 s.l.m.) e si arriva sul luogo delle apparizioni della Beata Vergine e del Cristo Morto, per poi proseguire in discesa fino al sottostante santuario neogotico dedicato alla Madonna. Pranzo al sacco. Trasferimento in auto al luogo di riposo in Isernia. Cena in ristorante. Pernotto in albergo diffuso.

Ve 28: Isernia                                                          
Tempo di saluti e ripartenza. Dopo la colazione, visita della città di Isernia. Poi, trasferimento in auto alla stazione dei treni o degli autobus di Isernia.

Inizio viaggio:

sabato 22. Arrivo a Bojano (Boiano per il sito di Trenitalia) max. per le 17:00 con i mezzi pubblici e/o privati. Per arrivare a Bojano è consigliabile arrivare in treno a Roma Termini (da nord) o a Napoli centrale (da sud). Da queste due stazioni si può proseguire con un treno interregionale per Campobasso, scendendo al paese alle falde del Matese.

In alternativa, ci si può spostare alle stazioni autobus delle due grandi città e prendere il pullman per Campobasso (della compagnia locale ATM da Roma Tiburtina a Campobasso; della compagnia locale SATI da Napoli a Campobasso), con discesa a Bojano.

In ultima soluzione, si può arrivare a Termoli con un treno e poi, spostandosi al terminal autobus della città adriatica molisana, prendere un bus (SATI) per Campobasso.

Dalla stazione ferroviaria di Bojano, dalla fermata autobus del piccolo paese matesino o dal terminal autobus di Campobasso al B&B si va in minivan e/o in auto con l’organizzazione.


Fine viaggio:

venerdì 28, ore 14.30. Il punto di ripartenza è Isernia, con treno per Roma Termini o per Napoli Centrale.

Oppure autobus: della compagnia locale ATM per Roma Tiburtina; della compagnia locale SATI per Napoli.


Cammino:

cammino itinerante, senza difficoltà tecniche e con trasporto bagagli, su sentieri con dislivelli fino ad un massimo di 1400 m circa, per cui si consiglia di arrivare con un allenamento alla camminata in montagna.


Notti:

casolare di campagna, B&B, agriturismo, albergo. Possibilità di avere camere singole o doppie. Per la singola è necessaria la prenotazione anticipata ed è richiesto un sovrapprezzo.


Pasti:

pranzi al sacco, colazione nella struttura che ci ospita, cene in ristoranti e trattorie tipiche.


Sapori tipici:

formaggi caseari, salumi artigianali e prodotti a km zero.


Difficoltà:

3 su 4, si tratta di un cammino itinerante senza difficoltà tecniche e con trasporto bagagli. Su sentieri con dislivelli fino ad un massimo di 1400m circa, per cui si consiglia di arrivare con un allenamento alla camminata in montagna.


Note:

Il percorso e gli alloggi possono subire modifiche in base alle condizioni atmosferiche o alle necessità del momento.

Il Matese ha sempre avuto una duplice funzione per gli uomini: difesa e isolamento. Nel corso della sua storia è sempre stato rifugio per chi doveva resistere, rifugiarsi e contrattaccare un potere più forte. In particolar modo nel corso del 1800, i monti del Matese sono uno degli epicentri del brigantaggio pre e post unitario in Italia centro-meridionale. In questo viaggio, ripercorreremo e scopriremo le tracce di coloro che sono passati alla storia come Briganti. Ad aiutarci, anche il romanzo di Francesco Jovine, Signora Ava, non ambientato sul Matese, ma utile per capire i meccanismi che hanno coinvolto le singole scelte di chi si è trovato da una o dall’altra parte della barricata.