Ascoltare i pareri altrui, peggio ancora se non richiesti, magari in un particolare momento della nostra vita. Pareri che possono suonare come sentenze!!!! Cosa fare?

Chiudersi a riccio o corazzarsi come un armadillo? E a quale costo? Essere impacciati, imbavagliati, prigionieri delle proprie debolezze e dei giudizi altrui?

Forse è meglio di no. E allora?

Allora ci muoviamo, usciamo alla ricerca d’aria, di spazi, di libertà mentale.

Personalmente è questo che faccio. Esco e vado sul mare, grazie a Dio posso farlo quotidianamente.

Cammino e rifletto, quindi medito. Ogni volta è diverso, sarà perché il mare modella a proprio piacimento la battigia, ma tant’è!

Quello che mi succede è riuscire a far pace con me stesso, come se stringessi amicizia con uno sconosciuto. Questo apre la mente mi fa far pace con il mondo passando prima da me.

A quel punto, tutto assuma una nuova dimensione e questo stato mi permette di accettare meglio tutto ciò che in una maniera o nell’altra può ritenersi una contrarietà.

Non è uno estraniarsi, ma piuttosto, come sostenevano i nativi americani, tornare a far parte del cerchio della vita: a passo lento, senza correre perché la frenesia distoglie e offusca. Foschia dopo foschia ti trovi davanti un muro di nebbia e lì ti fermi.

Passi brevi procedendo lentamente come se i piedi baciassero dolcemente il terreno. Regolare la respirazione. Soffermarsi ogni volta che qualcosa attira la propria attenzione, sia essa una conchiglia o uno “straccale” contorto pieno di arte (a Viareggio chiamiamo così i legni levigati dal mare).

La camminata meditata come accesso privilegiato per entrare con il pensiero consapevole nella quotidianità migliorando la conoscenza che abbiamo in primis di noi stessi e quindi del mondo.

Gli attacchi di panico credo fermamente che si combattano all’aria aperta e non rinchiusi in casa. Sperimenta la vita attraverso i 5 sensi e non attraverso i giudizi altrui.

Cammina, non importa dove ma cammina. La vita è un cerchio, non un laccio, stringila ma non farti stringere.

Eugenio