L'Abruzzo nel mare
La costa dei Trabocchi
"Proteso dagli scogli con i suoi cento arti, il trabocco aveva un aspetto formidabile".
Gabriele d'Annunzio
Dettagli del viaggio
Durata
Difficoltà

Info



Quota di partecipazione: € 175 da versare all'associazione (per segreteria, organizzazione, guida).
Spese previste: € 265 da portare con sé per mangiare e dormire. Sono calcolate accuratamente tuttavia suscettibili di piccoli cambiamenti in più o in meno legati a variazioni di prezzi e al comportamento del gruppo.
Il viaggio
Un lungo e silenzioso percorso ciclopedonale si snoda per circa 40 chilometri di costa, tra spiagge sassose, alte scogliere e incredibili macchine da pesca sospese nel mare, i trabocchi. Si cammina dolcemente a pochi metri dal mare, dimenticando il frastuono delle strade. Lungo la costa, i trabocchi protesi tra le onde, calette e promontori, ma anche fortificazioni medievali, castelli, ville dei poeti, borghi marinari, leccete e abbazie.
Scopri di più
Sa 24: Vasto
Arrivo a Vasto, accoglienza e conoscenza della guida e del gruppo, sistemazione nelle strutture. Presentazione del cammino e passeggiata nel centro storico affacciato sul mare, tra il castello d’Avalos, i giardini, i vicoli e le osterie.
Do 25: da Vasto a Casalbordino, per il promontorio di Punta Aderci, le spiagge incontaminate
6 h 30’ – 16 km [+/- 100]
Lasciando a sud la spiaggia di Vasto Marina, entriamo nel territorio dei trabocchi, possenti costruzioni in legno per la pesca, sospese sul mare. Questo primo tratto di costa è il più spettacolare per morfologia, con imponenti falesie digradanti sulle acque, che ricordano l’Irlanda e la Cornovaglia.
Dopo una serie di calette sassose, raggiungiamo il promontorio di Punta Penna, con il suo faro, e poi scendiamo nel tratto di costa che conduce a Punta Aderci: questa lunghissima e variegata spiaggia è un’emozione da gustare metro per metro e onda per onda, spaziando con lo sguardo dagli scogli al promontorio, in un contesto di natura silenziosa e incontaminata. Proseguendo verso nord, oltrepassiamo il piccolo promontorio di Punta Aderci, magnifico belvedere e scendiamo nell’omonima spiaggia, inserita da National Geographic tra le 10 più belle d’Italia. Sempre camminando lungo la costa, attraversiamo Mottagrossa e poi Torre Sinello, silenziose e selvagge spiagge di sassi, lontane da tutto. Scavalcato il fiume Sinello, giungiamo a Casalbordino Lido.
Lu 26: da Casalbordino a Fossacesia, per le Morge e il fiume Sangro, tra calette e trabocchi
6 h – 16 km [+/- 0]
Ci mettiamo in cammino sulla via verde della Costa dei Trabocchi, un percorso ciclopedonale che segue la linea di costa, mantenendosi sempre a pochi passi dal mare: siamo immersi tra spiagge, scogliere e trabocchi, con gli uliveti, i vigneti e le montagne a fare da quinte teatrali. Giungiamo nei presso di Punta Le Morge, con il trabocco e la sua celebre spiaggia; le morge, nella parlata locale, sono i grossi scogli che punteggiano questo tratto di mare.
Più avanti, sempre proseguendo lungo la costa, giungiamo nel territorio di Torino di Sangro, famoso per la sua magnifica lecceta, e da qui fino alla foce del Sangro, fiume ricco di storia e di storie, simbolo di speranza e libertà, che scende dalle montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo, regno dell’orso marsicano. Oltrepassato il fiume, costeggiamo il porticciolo e arriviamo alla Marina di Fossacesia.
Ma 27: da Fossacesia a San Vito, per l’Abbazia di S. Giovanni in Venere e l’Eremo dannunziano
6 h – 14 km [+/-150]
Dal lungomare di Fossacesia, con una breve ma emozionante ascesa a gradini, raggiungiamo la perla di questo territorio: l’Abbazia di San Giovanni in Venere, abbarbicata sul promontorio che domina la Costa dei Trabocchi. Sorta sul sito di edifici romani e altomedievali, viene fondata come abbazia nell’anno 1015 e si arricchisce nei secoli sino all’aspetto odierno, impronta romanica con elementi gotici; il chiostro, ricco di giochi di luce come tutto il complesso, insieme con i bassorilievi e gli affreschi, racconta le storie della fede e degli abitanti di questo territorio negli ultimi dieci secoli.
Si riscende sulla riva del mare, e si prosegue sulla via verde: è questo il tratto di costa più ricco di trabocchi, che si susseguono uno dopo l’altro, a formare un rosario marino di strutture lignee protese tra i flutti; lo sguardo si perde in queste architetture impossibili, e si resta sospesi tra terra e mare, tra realtà e sogno. Si attraversa poi il promontorio dell’eremo dannunziano, scelto come residenza dal poeta per la sua posizione senza pari. Inanellando, passo dopo passo, molti altri trabocchi e calette nascoste, giungiamo infine a San Vito.
Me 28: verso Ortona, nella riserva naturale di Acquabella, tra pineta e borgo marinaro.
4 h – 9 km [+/- 100]
Da San Vito, seguiamo la costa fino a Punta Mucchiola, dove troviamo l’ultimo, il più settentrionale dei trabocchi, presso Punta Mucchiola. Da qui raggiungiamo il fiume Moro, con i resti della torre e le storie di pirati e battaglie; entriamo nel territorio della riserva di Punta Acquabella, con il minuscolo borgo marinaro adagiato, il promontorio che irrompe nel mare, il porticciolo e la splendida pineta, dove sono nascosti, oltre che flora e fauna da tutelare, le storie delle donne e degli uomini - agricoltori, pescatori, soldati e pirati - fra cadute e rinascite.
Giungiamo, infine, dinanzi al porto e alla stazione ferroviaria di Ortona, dove il cammino termina. In venti minuti di treno regionale, si può tornare a Vasto (per chi ha lasciato l’auto lì o giunge da sud), mentre chi è venuto in treno e riparte verso nord, o verso Roma, può raggiungere in pochi minuti Pescara, con mezzi (aereo, treno, bus) per tutte le destinazioni.
Inizio viaggio:
sabato 24, ore 16.00 alla stazione dei treni di Vasto.
Fine viaggio:
mercoledì 28 ore 14.00 alla stazione ferroviaria di Ortona.
Cammino:
nella parte nord il percorso è confortevole, in asfalto ma non carrabile, è un sentiero ciclo-pedonale ricavato sul sedime del vecchio tracciato ferroviario, ottimo per il cammino. Nella parte sud per molti tratti il tracciato è di strada bianca o sterrata.
Notti:
in hotel.
Pasti:
cene in strutture e pranzi al sacco.
Sapori tipici:
si mescolano i sapori di mare e di terra, oltre a tutta la cucina di mare, assai caratteristico e noto è il "brodetto", piatto misto di mare della cucina povera. Tra i piatti di terra sono diffusissime le pallotte cace&ove (polpette di formaggio e uova).
Difficoltà:
2 su 4. Si tratta di un cammino itinerante con trasporto bagagli e lievi dislivelli.
Note:
l percorso e gli alloggi possono subire modifiche in base alle condizioni atmosferiche o alle necessità del momento.
I trabocchi, di origine molto antica e persa nella leggenda, forse fenicia e comunque preromana, raccontano la storia di un tratto di costa alta e rocciosa, caratterizzato dalla piccola pesca ma anche dalla vite e dall'ulivo, segnato dalle incursioni dei pirati e dai venti orientali: in sostanza era utile e dilettevole... pescare da terra! Nella zona nord ci sono più segni dell'uomo, porticcioli, borgi marini e le ville con alcove dannunziane, ricche di aneddoti e pettegolezzi della bella società dell'epoca. A sud domina la natura, che culmina nel promontorio e nella spiaggia di Punta Aderci, la Cornovaglia dell'Adriatico, da anni in cima alle classifiche delle spiagge italiane da non perdere.
Quota di partecipazione: € 175 da versare all'associazione (per segreteria, organizzazione, guida).
Spese previste: € 265 da portare con sé per mangiare e dormire. Sono calcolate accuratamente tuttavia suscettibili di piccoli cambiamenti in più o in meno legati a variazioni di prezzi e al comportamento del gruppo.