La Via Vandelli Alta

Dall'Appennino alle Apuane

Emilia-Romagna - Toscana
Da sab 27 mag 2023 a gio 01 giu 2023
Codice viaggio [26]

"Ora siamo nelle montagne e le montagne sono dentro di noi".

JOHN MUIR

Dettagli del viaggio

Durata

6 gg

Difficoltà

    Difficoltà Livello 8

Info

    Pensione Zaino in spalla Itinerante

Quota: € 210 da versare all'associazione (per segreteria, organizzazione, guida).

Spese previste: € 380 per mangiare e dormire. Sono calcolate accuratamente tuttavia suscettibili di piccoli cambaimenti in più o meno legati a variazioni di prezzi e al comportamento del gruppo.

Il viaggio

Il tracciato della via Vandelli del 1739 partiva da Modena saliva a Pavullo nel Frignano, Lama Mocogno e da qui raggiungeva San Pellegrino in Alpe e la Garfagnana. La parte più difficoltosa di questo tracciato era oltre la dorsale appenninica, perché per poter raggiungere Massa restando entro i confini del ducato, era necessario superare le asprissime Alpi Apuane. É questo il tratto più ardito e spettacolare della via Vandelli. Dopo essere scesi dal passo delle radici a Castelnuovo in Garfagnana, si raggiunge Vagli e da qui ci si inerpica sulle Apuane fino al passo della Tambura, per poi affrontare una discesa sul versante versiliese delle Apuane. In 6 chilometri ci si abbassa di 1200 metri, fino ad arrivare al borgo di Resceto. 
L’itinerario proposto è una versione ridotta dell’intera via Vandelli, partendo dalla Santona ed evitando quindi le prime tre tappe. Comprende però i tratti Appenninici e Apuani del percoso, quelli cioè più spettacolari e meglio conservati.

Scopri di più

Sa 27: incontro a Modena e trasporto in autobus verso Pavullo. Il tragitto dura 1h e 40 minuti.

Do 28: Pavullo - La Santona 
25 km - Dislivelli +950 m
Da Pavullo partiamo alla volta di luoghi storici come il Castello di Montecuccolo e il borgo medievale di Monzone, percorriamo sentieri panoramici passando dal Ponte del Diavolo, fino a giungere a Lama Mocogno e quindi La Santona. 

Lu 29: La Santona - San Pellegrino in Alpe 
26 km Dislivelli +: 900
Camminiamo lungo il tracciato originale progettato da Domenico Vandelli che si seguiamo fino a raggiungere San pellegrino in Alpe. Tra i punti più importanti le Capanne Celtiche, la Fabbrica, cioè l’antica osteria voluta da Vandelli costruita nel punto più ricco d’acqua e il passo del Lagadello, il punto più alto della Via Vandelli a 1620 mt di altezza che marca il confine tra Emilia Romagna e Toscana.

Ma 30:San Pellegrino in Alpe - Flicaia (La Collina dei Franchi)
23 km (con trasferimento in Bus da Castelnuovo Garfagnana a Pontecosi) Dislivelli [+ 250/- 1300]
Da San Pellegrino in Alpe con vista sulla Alpi Apuane, si oltrepassa il confine regionale per ritrovarsi in Toscana in provincia di Lucca. Molti sono i luoghi suggestivi che si attraversano in questa tappa: il paesino di Campori e di Pieve Fosciana, il borgo con la rocca ariostesca di Castelnuovo in Garfagnana, il borgo e il lago di Pontecosi per poi arrivare a Filicaia.

Me 31: Filicaia - Rifugio Nello Conti
Km: 10 (con trasferimento in Bus o transfer a Vagli di Sotto) Dislivelli +1100:
Dal filicaia si sale a Poggio per poi proseguire lungo il torrente Edron fino al lago di Vagli. L’antica via scendeva al paese di Fabbriche di Careggine che oggi è completamente sommerso dal lago. Percorrendo la diga si raggiunge Vagli di Sopra che ci porta ad imboccare la Valle dell’Arnetola seguendo la via delle cave di marmo, fino ad arrivare ad uno dei punti più spettacolari della Via Vandelli: il Passo della Tambura a 1620m con vista sulla Alpi Apuane, Massa, ed il Golfo dei Poeti.

Gi 1- Rifugio Nello Conti - Massa
Km: 11 (con trasferimento in Bus da Casette a Massa) Dislivelli - 1300
Dai Campaniletti e dalla Finestra Vandelli, la piazzola di sosta voluta dall’architetto e aperta con le mine per far passare i carri. Si scende lungo i tornanti della strada settecentesca, con i muri a secco fatti costruire appositamente lungo il versante della montagna e su cui passa l’antica via, che conduce fino a Resceto. Da qui seguendo il torrente Resceto e le antiche mulattiere, si entra nella città di Massa fino a Piazza Aranci dove si trova il Palazzo Ducale.

Inizio viaggio:

sabato 27 alla stazione di Modena alle 16.30.


Fine viaggio:

giovedì 1 alle ore 17.00 alla stazione di Massa.


Cammino:

sentieri, strade bianche, strade minori.


Notti:

alberghi, b&b, rifugi.


Pasti:

pranzi al sacco e cene in struttura.


Sapori tipici:

taglierini con i fagioli, tordelli, testaroli lunigiani, borlenghi, tigelle, zuppa di farro.


Difficoltà:

3 su 4. Si tratta di un viaggio itinerante con zaino in spalla.


Note:

Il percorso e gli alloggi possono subire modifiche in base alle condizioni atmosferiche o alle necessità del momento.

Quando Ercole, figlio del Duca Francesco III d’Este, sposa Maria Teresa Cybo-Malaspina, duchessa sovrana di Massa e principessa di Carrara, il Ducato di Modena e Reggio trova finalmente il libero accesso al mare. È il 1741. Si pensa immediatamente alla costruzione di un tracciato stradale all’avanguardia in grado di connettere i territori che oggi corrispondono alla provincia di Modena e Reggio Emilia attraverso la Garfagnana fino alla costa, Massa e Carrara.

Ad occuparsene sarà l’abate Domenico Vandelli, cartografo e matematico di corte. La strada si chiamerà via Vandelli, dal nome del costruttore. Tuttavia, l’ideazione della strada ducale modenese per l’epoca rappresenta una sfida non priva di ostacoli perché deve attraversare le montagne dell’Appennino e le Apuane. Il punto più alto della via Vandelli è a 1634 metri s.l.m, in provincia di Lucca, lungo il sentiero Cai numero 35 della Focolaccia-Monte Tambura. Qui, alla fine del borgo montano di Resceto inizia l’ampio sterrato da percorrere a piedi lungo la costa delle montagne fino alla Finestra Vandelli a m. 1424, e al Rifugio Conti, m. 1442. Il percorso è noto anche come Via della Tambura.

Il versante garfagnino del passo della Tambura verrà irrimediabilmente modificato dagli scavi per la lavorazione del marmo, infatti questi luoghi dall’Ottocento sono attraversati dalla ferrovia Marmifera, in uso fino agli anni Sessanta del Novecento. Eppure camminando nel tratto apuano della via Vandelli, là dove le teste dei briganti uccisi venivano impalate come monito (di qui il nome della località Le Teste) e ancora più sù, dove la montagna prendeva i viaggiatori in un incantesimo aspro, fatto di silenzi immensi e di una smisurata forza ancestrale, è ancora possibile avvertire le tracce di una storia scritta da uomo e natura insieme, fra i prati di Acquifreddi (1562m), con la sua fonte perenne, i ruderi poco lontano dai boschi e la vecchia miniera di ferro dismessa prima di arrivare a Vagli di Sopra (679m), dove l’antica strada è stata asfaltata.

Quota: € 210 da versare all'associazione (per segreteria, organizzazione, guida).

Spese previste: € 380 per mangiare e dormire. Sono calcolate accuratamente tuttavia suscettibili di piccoli cambaimenti in più o meno legati a variazioni di prezzi e al comportamento del gruppo.