Isole Tremiti: le Diomedee
Nel cuore dell’Adriatico
"Resto quì,
dove il mare luccica e tira forte il vento...
è solo un respiro, non è rumore... l'Eternità!"
Lucio Dalla
Dettagli del viaggio
Durata
Difficoltà

Info



Quota: € 175 da versare all'associazione (per segreteria, organizzazione, guida).
Spese previste : € 330. Da portare con sé per mangiare e dormire, traghetti. Sono calcolate accuratamente tuttavia suscettibili di piccoli cambiamenti in più o in meno legati a variazioni di prezzi e al comportamento del gruppo.
Il viaggio
Nell'unico arcipelago italiano dell’Adriatico, tra mare e terra esploriamo a piedi le due isole principali, così diverse tra loro: San Domino con la sua natura rigogliosa, le calette, la macchia mediterranea, i boschi e San Nicola, scrigno di arte e cultura, con l’abbazia-fortezza. L'arcipelago è terra di storia e mito dal ‘900 ,quando le isole furono luogo di confino, passando per il medioevo con le comunità monastiche, fino all’antichità classica con il mito di Diomede, l'eroe omerico.
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Sabato 13: arrivo sull’arcipelago delle Isole Tremiti: prima esplorazione e tramonto a San Domino
2 h – 4 km [+/-50]
Arrivo a Termoli con mezzi propri entro le ore 14 accoglienza e conoscenza con la guida. Raggiungiamo a piedi il porto di Termoli per salire a bordo del traghetto, in partenza alle 15:15. Rotta verso l’unico arcipelago italiano dell’Adriatico; dopo circa 75’ di navigazione approdiamo sulle Isole Tremiti... come già fecero nei secoli monaci, esuli e pirati. Dal porto, si apre il magnifico colpo d’occhio sulle due isole principali, così vicine e così diverse. Camminiamo sui sentieri dell’isola di San Domino, iniziando ad assaporare i boschi e le calette, fino al tramonto sul mare. Abbracciamo con lo sguardo – e con i passi – i profili dell’arcipelago e la sua storia così ricca di testimonianze. Sistemazione in struttura, cena e pernottamento sull’isola.
Domenica 14: L’isola di San Domino: il verde nel blu, tra spiagge, fari e pinete
5 h – 10 km [+/-150]
Dopo la colazione, prosegue l'esplorazione della più grande isola di San Domino, sulle tracce di Lucio Dalla, che scelse l’isola e la abitò a lungo, lasciandosi ispirare dalle sue meraviglie; camminiamo tra minuscole spiaggette, scogli e grotte marine, dai nomi evocativi che raccontano di curiose leggende e animali scomparsi (alcune dei quali, forse, potrebbero ancora ritornare...); ricordando, sognando, immaginando, e respirando a pieni polmoni l’aria del mare aperto, cerchiamo i passaggi e gli angoli più nascosti, pronti a lasciarci sorprendere e sostare presso una nuova caletta o un altro panorama. Sull’isola di San Domino raggiungiamo anche l’unica vera e propria spiaggia dell’arcipelago. Tra boschi e macchia mediterranea, giungiamo fino al Colle dell’Eremita (con i suoi soli 130 m la massima elevazione dell’isola) e poi giù fino al faro. Al tramonto, sistemazione in struttura, cena e pernottamento sull’isola.
Lunedì 15: L’isola di San Nicola: uno scrigno di storia, arte e mitologia
3 h – 6 km [+/- 75]
Risveglio lento, colazione e con pochi minuti di barca approdiamo sull’isola di San Nicola, piccola ma fiera e imponente, dove ogni pietra racconta una storia. Arroccata su uno sperone roccioso, con alte falesie, al culmine si trova un altipiano. A dominare lo sguardo, l’abbazia-fortezza e la chiesa protoromanica di S. Maria del Mare, che ci raccontano del periodo monastico e di comunità che avevano scelto, letteralmente, l’isolamento. Ma ci sono molte altre storie, più recenti e più antiche, da raggiungere a piedi. Attraversiamo il minuscolo borgo con il municipio, che testimonia gli insediamenti e gli eventi degli ultimi due secoli. E giungiamo, sempre in cammino, fino alla parte più selvaggia dell’isola, dove affiora il ricordo dei tanti esiliati, dall’epoca romana sino al novecento e dove la leggenda colloca la tomba di Diomede, l’eroe omerico: alla sua morte, Venere, mossa a compassione dai lamenti straziati dei compagni, decise di mutarli in uccelli, affinché in volo potessero vegliare sul sepolcro di Diomede; ancora oggi, le diomedee, gabbiani dal verso simile a un vagito, piangono l’eroe defunto. Giunti all’estremità dell’isola, rientriamo verso il porticciolo. Rientro in nave a Termoli, sistemazione in struttura. cena e pernottamento.
Martedì 16: La costa molisana: sulla riva del mare, tra dune, torri e pinete
5 h – 12 km [+/- 0]
Partendo direttamente dal maestoso castello di Termoli, iniziamo a percorrere il lungomare; si apre lentamente il panorama sul promontorio che ospita il centro storico, arroccato e quasi sospeso sul mare. Giungiamo quindi alla foce del torrente Sinarca e all’omonima Torre, suggestivo esempio di torre costiera cinquecentesca, che ci racconta di corsari e segnali di fumo. Ci spostiamo sulla riva, dove iniziano a comparire dune e pinete, prima di incontrare, in territorio di Petacciato, un’altra delle torri vicereali. Proseguendo, lontani da ogni insediamento, abbiamo la possibilità di sperimentare l’ambiente originario delle coste sabbiose adriatiche, ecosistema divenuto rarissimo, che in questa zona si è conservato ed è infatti protetto: grandi dune che ospitano flora e fauna rara e caratteristica. Immergendoci a tratti nella pineta, raggiungiamo quindi Petacciato e in pochi minuti torniamo a Termoli, dove ceniamo e pernottiamo.
Mercoledì 17: Il promontorio di Punta Aderci, una delle spiagge più belle dell’Adriatico. Termine del cammino
3 h – 7 km [+/-50]
Con pochi minuti di treno regionale raggiungiamo la stazione di Porto di Vasto e da qui in cammino verso la Riserva Naturale di Punta Aderci, con imponenti falesie che ricordano l’Irlanda e la Cornovaglia. Attraversiamo la lunghissima e variegata spiaggia della “Pennuccia”, spesso indicata tra le dieci più belle d’Italia: un’emozione da gustare metro per metro e onda per onda, spaziando con lo sguardo dagli scogli al promontorio, in un contesto di natura silenziosa e incontaminata. Proseguendo verso nord, oltrepassiamo il piccolo rilievo di Punta Aderci, splendido belvedere e scendiamo nell’omonima spiaggia caratterizzata dal trabocco sospeso sulle acque. Rientriamo quindi nella parte alta della Riserva, per prati e sentieri a picco sul mare, fino alla stazione di Porto di Vasto, giungendo con pochi minuti di treno alla stazione di Termoli per le 15:20; da qui, rientro a casa con le auto o con i mezzi pubblici.
Inizio viaggio:
sabato 13 ore 13.30 alla stazione di Termoli
Fine viaggio:
mercoledì 17 ore 15.30 alla stazione di Termoli.
Cammino:
quasi interamente su sentieri, spiagge e sterrate, poco asfalto e comunque senza auto.
Tutto il cammino è lento e contemplativo. Le isole sono piccole e la scelta è quella goderle a piedi ma con frequenti soste più riflessive con letture, storie, panorami, suggestioni, meditazione.
Notti:
in hotel, due notti sull'Isola e due notti a Termoli.
Pasti:
pranzi al sacco e cene in strutture.
Sapori tipici:
tutta la cucina di mare, dai primi con vongole, cozze, alici, fino alle zuppe miste e le grigliate. Opzioni vegetariane.
Difficoltà:
1+ su 4. Si tratta di un viaggio stanziale. Il percorso si sviluppa su dislivelli molto modesti, per buona parte su sentieri, sterrate e spiagge, con qualche tratto di asfalto.
Si dorme due notti e Termoli e due notti sull'isola.
Note:
il percorso e gli alloggi possono subire modifiche in base alle condizioni atmosferiche o alle necessità del momento.
Nell'unico arcipelago italiano dell'Adriatico esploriamo le diversità delle due isole principali: San Domino, con la sua natura rigogliosa, le calette, la macchia mediterranea e i boschi; San Nicola, scrigno.
Quota: € 175 da versare all'associazione (per segreteria, organizzazione, guida).
Spese previste : € 330. Da portare con sé per mangiare e dormire, traghetti. Sono calcolate accuratamente tuttavia suscettibili di piccoli cambiamenti in più o in meno legati a variazioni di prezzi e al comportamento del gruppo.