(In)Canto d'Acqua
Cascate e Canti nei boschi della Valdera
L’acqua si scioglie i capelli nelle cascate.
Ramon Gomez de la Serna
Dettagli del viaggio
Durata
Difficoltà

Info




Quota: € 110 da versare all'associazione (per segreteria, organizzazione, guida).
Spese previste : € 100. Da portare con sé per dormire, cena e pranzo al sacco di domenica. Sono calcolate accuratamente, tuttavia suscettibili di piccoli cambiamenti in più o in meno legati a variazioni di prezzi e al comportamento del gruppo.
Il viaggio
Un cammino che si fa canto. Un canto che si fa cammino. Al ritmo cadenzato dei nostri passi ci immergiamo nella natura riscoprendo il nostro respiro e la nostra voce imparando semplici canti polifonici della musica delle tradizione orale nei contesti in cui essa nata: i boschi, i torrenti, la campagna. Chianni e Rivalto sono due borghi incastonati tra i boschi e i colli della Valdera, angolo della Toscana ancora fuori dai circuiti turistici. Intorno a loro si dipanano fitti boschi popolati da lupi e ungulati, attraversati da limpidi torrenti di acqua fresca che conferiscono al paesaggio un che di incantato. A passo lento scopriamo queste terre meravigliandosi di fronte alle tre cascate del Ghiaccione e quelle del torrente La Fine, scoprendo cave di marmo nero e la Rocca di Montanino che, leggenda vuole, ospitò la Contessa Matilde di Canossa. Il luogo in cui soggiorniamo è un'azienda agricola biologica costruita con la paglia... La qualità dell'accoglienza, del cibo e dell'ospitalità sono valore aggiunto in questo fine settimana totalmente immerso nella natura.
Scopri di più
Ve 14 : Ritrovo
Giochi di conoscenza attraverso il canto.
Sa 15: Le cascate del Ghiaccione
11 km - 6 h - [+332/-331]
Partiamo dalla Casa di Amaltea per immergerci a poco a poco in un bosco di carpini, castagni e cerri fino a giungere a Poggio alla Nebbia, punto più alto della nostra escursione.
Da lì ci addentriamo in un dedalo di sentieri, tra case abbandonate riconquistate dalle piante e antichi sistemi di terrazzamenti ancora riconoscibili sotto il fitto fogliamo, per scendere verso il torrente Carbonaia. Con dei tratti fuori sentiero andiamo a scoprire la prima delle cosiddette "Cascate del Ghiaccione": il "Salto della capra", cascata misconosciuta ai più, appunto per l'assenza di sentieri... Proseguiamo lungo il bosco per giungere ai 10 metri della cascata nota come Tonfo degli Ebrei. Nel tratto di sentiero che segue ci sembra di camminare in un bosco fatato e l'ultima delle cascate che incontriamo corona questa piacevole illusione.
Do 16: L'anello di Matilda
8 km - 4 h - [+430/-400]
Partiamo anche oggi da Casa Amaltea e ci dirigiamo verso la zona del Torrente La Fine dal microclima particolarmente mite, dove crescono piante ed erbe di molteplici varietà tra cui melissa, menta, felci... Buona parte del percorso segue il torrente con tratti a volte ripidi (ma intervengono le corde in nostro aiuto) e di un fascino incredibile. Scopriamo i ruderi del Castello Montanino, che ospitò secondo la leggenda Matilde di Canossa e i resti di una cava di marmo nero abbandonata.
Inizio viaggio:
venerdì 14 ore 15.30 La Casa di Amaltea | Via dei Poggi, 17, 56034 Rivalto PI.
Si può arrivare in autobus nel paese di Rivalto. Per chi arriva in treno le stazioni più vicine sono Pontedera e Casciana Terme (da lì poi prendere autobus).
Fine viaggio:
domenica 16 ore 15.00 a La Casa di Amaltea.
Cammino:
la maggior parte del percorso si svolge su sentieri di bosco. Piccoli tratti di asfalto e strade bianche.
A seconda della stagione alcuni tratti potrebbero avvenire con i piedi nelle acque del torrente.
Notti:
agriturismo e ospitalità diffusa.
Pasti:
cena in agriturismo, pranzi al sacco.
Sapori tipici:
castagnaccio, ceci al cacciucco, crostini toscani, fettunta.
Difficoltà:
2 su 4. Si tratta di un viaggio a base fissa.
Note:
il percorso e gli alloggi possono subire modifiche in base alle condizioni atmosferiche o alle necessità del momento.
Numerose storie e leggende popolano questo territorio sospeso nel tempo.
Storie "felici" come quella di Gostanza da Libbiano, presunta strega sottoposta a torture atroci a causa dell'Inquisizione e miracolosamente assolta ed esiliata a Rivalto o come quella della Contessa Matilde di Canossa, che, ospitata nel castello di Montanino, salvò il piumaggio del suo merlo afflitto da un'infezione cutanea, grazie alle acque della vicina Casciana Terme.
Incontriamo anche toponimi più infausti come la cascata chiamata "Tonfo degli Ebrei" dal momento che fu scenario di folli omicidi etnici durante uno dei periodi più bui del secolo scorso: quello delle leggi razziali.