Seguendo le Cicogne
Nel Parco del Ticino
Tu miri i folti boschi delle Alpi onde in vaghi giri discende e verso il Po s'affretta il Ticino che dolcemente ne lambe le mura, e le due rive congiunte da stupendo ponte marmoreo col rapido moto dei flutti suoi rallegra e avviva; ...
Francesco Petrarca, Lettera a Boccaccio, 1363
Dettagli del viaggio
Durata
Difficoltà

Info



Quota di partecipazione: € 110 da versare all'associazione (per segreteria, organizzazione, guida).
Spese previste: € 140, da portare con sé per mangiare e dormire. Sono calcolate accuratamente tuttavia suscettibili di piccoli cambiamenti in più o in meno legati a variazioni di prezzi e al comportamento del gruppo.
Il viaggio
Un viaggio che attraversa gli angoli meno conosciuti del Parco Lombardo della Valle del Ticino, proclamato dall'UNESCO "Riserva della Biosfera" di interesse mondiale. Una Valle, quella a due passi dalle città di Milano e Pavia, tutta da scoprire, dove la natura si affianca al lavoro dell’uomo ed al modificarsi di paesaggi e condizioni di vita. Piccoli borghi contadini del pavese, sorti lungo le antiche vie di commercio, si alternano ai campi coltivati a riso, mentre il fiume, con la sua corona di boschi, scende nervosamente in mille meandri azzurri verso Pavia ed oltre… Luoghi da conoscere per capirne l’essenza e la cultura, luoghi in cui la vita, ancor oggi, sembra scorrere su quadranti antichi misurati sullo scorrere lento delle stagioni.
Scopri di più
Sa 29 – da Vigevano a Bereguardo (circa 16 km - 5 ore)
Dalla stazione ferroviaria di Vigevano, un primo tratto in pullmino privato ci porta ad attraversare aree coltivate passando per la Sforzesca, la grande fattoria ducale di Ludovico il Moro, primo esempio assoluto di complesso agricolo a corte chiusa, ove Leonardo da Vinci effettuò i primi studi delle scale d’acqua, successivamente impiegate per irrigazioni e bonifiche, e a vedere le famose marcite. Dai Ronchi comincia il nostro percorso a piedi su un sentiero che si snoda negli splendidi boschi del Ticino, fino a Bereguardo ed al suo famoso ponte di barche. Attraversato il ponte, il percorso continua fino al paese, dove si pernotta e si cena, gustando prodotti tipici.
Do 30 – da Bereguardo a Pavia (circa 25 km - 6/7 ore)
Si ridiscende verso il fiume e ripassando il ponte, si continua in un susseguirsi di paesaggi di notevole pregio ambientale, inoltrandosi nelle campagne del pavese. Doverosa sosta alla Cascina Venara, che ospita una popolosa colonia di cicogna bianca. Da qui differenti percorsi si intersecano e si mescolano, conducendo il viandante lentamente a Pavia, con il bellissimo centro storico punteggiato da chiese e torri di origine medioevale. Pernottamento in ostello a Borgo Ticino e cena in un ristorante tipico nelle vicinanze dell’ostello. Possibilità di giro della città.
Lu 01 – da Pavia a Belgioioso (circa 16 km – 4/5 ore)
Attraversato il famoso ponte coperto per entrare in città si affronta l’ultima tappa del cammino, che seguendo la Via Francigena conduce alla meta finale: il castello di Belgioioso, ai margini dell’Oltrepò Pavese, dove ci attende la visita a Officinalia, mostra mercato dell’alimentazione biologica, biodinamica e dell’ecologia domestica, che trova sede nelle antiche sale del Castello.
Inizio viaggio:
sabato 29 aprile alle ore 10.15 alla Stazione di Vigevano. In treno da Milano Porta Genova ore 09.42. Arrivare pronti al cammino e provvisti di pranzo al sacco.
Fine viaggio:
lunedì 1 verso metà pomeriggio abbiamo il treno da Belgioioso a Pavia da qui ci sono possibilità di comodo rientro in treno a Milano.
Cammino:
facile senza dislivelli e difficoltà tecniche per alzaie (strade lungo fiume), strade campestri e sentieri. Purtroppo i cani non sono ammessi a questo viaggio.
Notti:
Hotel o B&B, ostello.
Pasti:
pranzo al sacco (eventuale possibilità di sosta in punti di ristoro), pasti tipici la sera.
Sapori tipici:
riso, zuppe, polenta e cassoeula, polenta e bruscitt, erbe aromatiche, fagioli borlotti, pesce in carpione, il vino (vicino l'Oltrepò pavese), torta paradiso, torta di pane.
Difficoltà:
1+ su 4. Si tratta di un breve viaggio itinerante con zaino sulle spalle, ma leggero, dove si cammina senza dislivelli. Richiede però allenamento per affrontare bene gli accessibili 24 Km del secondo giorno!
Note:
Il percorso e gli alloggi possono subire modifiche in base alle condizioni atmosferiche o alle necessità del momento.
Il protagonista della storia che accompagna il nostro viaggio è il fiume Ticino, che ci svela i suoi segreti a partire dalla profondità delle ere geologiche in cui si è formato, della sua nascita quando era soltanto una goccia d' acqua. La sua storia è la storia dell’intera Pianura Padana. È una storia animata da una foltissima galleria di personaggi: il Ticino e le montagne da cui sgorga, per arrivare poi fino in Italia; un paesaggio sempre mutevole, modellato dal fiume e dalle sue piene; piante ed animali autoctoni, pian piano sostituiti dall’uomo per scelta o inconsapevolmente.
Il Ticino racchiude un’antica sapienza: se potesse parlare ci racconterebbe delle vicende storiche degli uomini che hanno popolato la sua valle e si sono specchiati nelle sue acque azzurre, a partire dai primi abitanti che, attratti dalla ricchezza d’acqua e di cibo dell’ambiente, si insediarono ai margini della valle già 5.000 anni fa, dando luogo ad una civiltà molto avanzata, per continuare poi con quelli che, col passare dei secoli, hanno dedicato tutte le loro energie al dominio della materia e sulla materia.
Un fiume fonte di vita, che con le sue acque derivate dall’uomo ha irrigato vasti territori permettendo lo sviluppo di un’agricoltura fiorente, mosso le pale dei mulini ed ora le turbine delle centrali idroelettriche, che ha permesso nei secoli collegamenti tra il mare e l’interno e transiti di merci, ma che ha anche rappresentato un confine tra regni e regioni, testimone di guerre e battaglie.
Avvenimenti e personaggi storici hanno trovato vita lungo il suo corso, lasciando vaste testimonianze: dagli intrighi dei Visconti e degli Sforza all’opera di Leonardo da Vinci, dalla poetessa Ada Negri a Lucio Mastronardi. Un fiume che scorre in uno dei territori più urbanizzati, ma che conserva a volte tratti inaspettatamente selvaggi, grazie all’opera del Parco che da più di quarant’anni lo tutela.