Vette aspre, bianche e dall’aspetto lunare. Il loro profilo netto e tagliente ricorda più le Alpi che le dolci curve del dirimpettaio Appennino. Strabone, geografo dell’Antica Grecia, li chiamava Monti della luna, Dante Alighieri Monti di Luni, prospera colonia romana in provincia di La Spezia. Ma c’è qualcosa che rende le Alpi Apuane in Toscana più speciali delle Alpi del nord Italia: la vicinanza al mare, e non solo geografica. Dal mare sono nate e al mare devono il marmo, la pietra bianca per cui sono famose in tutto il mondo.

Quassù va in scena anche quest’anno Musica sulle Apuane, quarta edizione del festival musicale del Club alpino italiano di Massa diretto dalla pianista Gioia Giusti: «Ringrazio gli artisti, che oltre al concerto vivranno tutte le emozioni della montagna: il cammino, condiviso con il pubblico, e la conoscenza del territorio. Molti, provenienti da tutta Italia, non conoscevano le Apuane: negli anni si sono innamorati dei nostri monti e spesso sono tornati a percorrere i sentieri, anche senza strumenti in spalla». Violini e violoncelli, archi e fisarmoniche, trombe e tromboni, orchestre e cori, da 12 giugno al 18 settembre 2016.

Alpi Apuane significa godere dell’arte di andare a passeggio, dell’arte di soffermarsi, conoscere, chiedere, parlare. Stupirsi della complessità di ciò che ci circonda e della sua essenzialità. Essere affascinati da prati verdi punteggiati di erica, da improvvisi dirupi, da grotte e anfratti profondissimi, da boschi di castagni, faggi, abeti. E poi, tendere l’orecchio verso l’eco di storie più o meno lontane: quelle dei Liguri Apuani che hanno abitato questi luoghi; quelle degli uomini (e delle donne e dei bambini) massacrati nelle guerre; quelle dei partigiani e della Linea Gotica durante la Resistenza; quelle dei cavatori e delle lotte per un lavoro dignitoso. E poi c’è quella di Tra Terra e Cielo.

L’associazione toscana ha iniziato la sua attività camminando nel giugno del 1979 con un viaggio di 9 giorni e 14 persone sulle Alpi Apuane. A piedi, raccogliendo e cucinando erbe selvatiche e cereali integrali e dormendo sotto le stelle. Ai viaggi a piedi ha ben presto aggiunto altre vacanze, al mare e in montagna, per sperimentare in un contesto di relax modelli di vita da praticare tutti i giorni. La natura, la vita sana, il buon cibo non industriale e le buone relazioni sono la base di 37 anni di esperienza sintetizzati recentemente con tre parole: Walk, Eat, Love che danno nome al giornalino web dell’associazione.

Esattamente 37 anni (e 3 mesi) dopo, Michele Colombini, guida ambientale, invita a camminare sulle Apuane. A fine giugno (25 giugno – 3 luglio), esattamente da Candalla a Equi Terme. Un viaggio a piedi lungo le acque limpide del Rio Lombricese, tra antichi mulini diruti, verso la Pania della Croce tra i verdi pascoli apuani e il Monte Forato con il suo famosissimo arco di roccia naturale e il leggendario profilo dell’Uomo Morto, il pastorello addormentato sui monti, tra pinnacoli di roccia e boschi di faggio.

Che sono quei monti” chiese incuriosito, quasi impaurito, lo scrittore e camminatore Fosco Maraini, “Sono le Alpi Apuane“, gli fu spiegato. “Ammirai a lungo lo spettacolo inconsueto che mi faceva pensare, non so perché, alla creazione del mondo: terre ancora da plasmare che emergevano da un vuoto sconfinato, color dell’incendio“, scrisse poco dopo.